di Ilaria Maria Sorrentino
e Nicola Di Matteo

Il 20 Agosto, una domenica come le altre, una domenica afosa, una domenica che per molti siciliani, invece, è stata all’insegna della prima festa del Popolo della Famiglia con il primo Coordinamento a Piazza Armerina. Un incontro ricco di passione, un’opportunità di scoperta per continuare a sperare nel futuro. Un’unica possibilità per aprire il cuore, risvegliando l’attenzione al prossimo, a chi è più vicino. Un’opportunità, soprattutto per noi “giovani generazioni” che è in questo “OGGI” che possiamo fare la differenza; un oggi da cambiare; un oggi in cui è vietato arrendersi; un oggi che può incidere nel reale; un oggi in cui non deve esistere avidità, arroganza e benessere personale ma onestà e trasparenza attraverso una partecipazione attiva. Come restituire, allora, credibilità alla politica in un momento così difficile? Come invogliare i giovani ad avere fiducia nelle istituzioni? Attraverso una Politica con la “P” di Passione, di valori e istanze, di impegno concreto e diretto avendo come punti di riferimento: l’entusiasmo, la speranza, la freschezza. È vero siamo sempre stati abituati a una politica come corsa alle poltrone e ai soldi facili, una politica fatta prevalentemente di opportunismo personale, una vera e propria arte del compromesso. Ed è proprio in questo contesto storico caratterizzato da un periodo di forte crisi, che c’è bisogno di coraggio e di nuove idee, con una presa di coscienza maggiore nella “res politica”. L’invito è forte, il compito è impegnativo. Ogni testimonianza, ogni dialogo del 20 Agosto ha sottolineato l’importanza del progettare, di fare insieme. Perchè il Popolo della Famiglia? Perchè su certi valori e principi non si deve cedere nemmeno di un centimetro. Oggi dove tutto porta a fare esperienza, dove libertà vuol dire verità, bisogna salvaguardare la famiglia fondata sul matrimonio, un’educazione legata alla vita e alla dignità della persona. Una sfida non facile, ma che diventa una possibilità di azione percorribile se sostenuta da un’amicizia con persone che vivono la stessa esperienza. Il Popolo della Famiglia attraverso momenti di ascolto e di approfondimento è scesa ed è in mezzo la gente per conoscere, per sostenere, per aiutare attraverso impegno e partecipazione attiva. Dobbiamo guardare al nostro territorio, alla nostra città, al nostro paese, per assumere con consapevolezza la decisione di contribuire ad una società giusta. Un incontro nato dalla possibilità di presentarsi alle prossime Regionali: grazie alla determinazione di un giovane che ha voglia di spendersi per la sua terra, Giuseppe Merulla sempre presente e attivo nel suo territorio (dirigente di Agrigento); a tanti padri di famiglia che vogliono lasciare in eredità alle future generazioni valori quali la legalità e la credibilità, come Salvatore Asero (dirigente di Catania) con 3 figli che nel suo discorso ha affermato l’importanza di partire dal cuore delle persone senza paura ma in modo da lasciare un segno; determinante la presenza femminile di Annalisa Badami (dirigente di Palermo), che ha scelto di fare il mestiere più bello al mondo, la mamma, in lei grinta, passione e coraggio, in lei la voglia di fare e di agire sostenendo a gran voce: “noi abbiamo una grande responsabilità in quanto strumenti di Dio”, determinante la presenza di Corrado Salonia (dirigente di Avola) che è riuscito con la sua voglia di cambiamento a presentare il simbolo PDF nelle ultime elezioni amministrative, affermando che la politica infatti non guarda al bene del singolo, ma nemmeno a quello di una piccola comunità omogenea, ma di tutti: di tutti nelle loro differenze e dunque nelle loro differenti esigenze e aspirazioni, alla ricerca di un compromesso comune che tuteli tutte le parti in causa e mantenga intatto il valore e la dignità della persona umana. Questo “compromesso” non deve essere inteso come mercificazione o svendita dei propri valori, ma è un vero e proprio dono reciproco con il fratello, soprattutto con quello che sentiamo più diverso e distante. Torna così ad essere l’uomo il fine della politica. Tanti i dirigenti siciliani come: Gerardo Astore di Messina, Gasperina Anna Ligiato di Trapani Filippo Di Dio di Enna che sono pronti a essere più incisivi nei proprio territori in modo da puntare al vero cambiamento. L’azione è ciò che conta, il qui ed ora è ciò a cui dobbiamo pensare Sarà un modo per verificare le reali esigenze di padri e madri di famiglia, pensionati, giovani, disoccupati e per una sensibilizzazione collettiva sull’importanza di una azione politica volta al bene comune e non ai facili guadagni. Forti le parole del Vice Presidente Nazionale: “finalmente, adesso e per la prima volta, possiamo fare la storia, quella storia, che i nostri nipoti e bisnipoti leggeranno sui libri di scuola, cercando di raccontare la famiglia così come la viviamo, sostenendo una politica che tenga conto degli sforzi compiuti dalle famiglie per crescere i figli e rimanere unite, portando vantaggio a tutta la società. È quindi urgente avviare processi per trovare proposte concrete a queste necessità”. Noi oggi, noi siciliani a novembre, abbiamo una grande opportunità quella di scegliere da che parte stare. E allora non dobbiamo avere paura del nuovo, della novità, nonostante un detto “Cu cancia la vecchia cu la nova, tutti li guai trova”, sbagliato, sbagliatissimo perchè NOI SIAMO IL NUOVO che cambierà la storia. Siamo chiamati a costruire, oggi, cambiando il modo di guardare la realtà, di valorizzare chi ha nuove cose da dire e da dare, cambiando il proprio punto di vista. Allora diamo fiducia a chi ci invita al coraggio vero. “Non lasciatevi anestetizzare l’anima, non fermatevi alla superficie delle cose e diffidate dalle liturgie mondane dell’apparire, cercate la connessione più stabile: Quella di un cuore che vede e trasmette il bene senza stancarsi” (Papa Francesco). Ricordando sempre che “chi non rischia, non vince”!


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